RomaOstia 2014

RomaOstia

La RomaOstia è una gara dal sapore particolare. Non una semplice mezza, è la RomaOstia. Per i romani, o almeno per la maggior parte di essi, è spesso la prima vera gara che si corre, quella che ti battezza, che ti fa entrare di diritto nella grande e meravigliosa famiglia dei runners. L’edizione 2014, la quarantesima di questa stupenda mezza maratona è stata bella ed emozionate come sempre. E’ stata anche per me, l’edizione delle prime volte, già, perché per la prima volta l’ho corsa in compagnia di un runner neofita, un amico che, per la prima volta si è cimentato nella distanza dei 21k, quella che ti fa prendere coscienza che si, si può fare. Una distanza la 21k da non sottovalutare, ma al tempo stesso facile, una corsa lunga impegnativa ma anche, se preparata e affrontata bene, spensierata e  veloce. La nostra RomaOstia, inizia diversi mesi prima, scarichiamo le nostre belle tabelle e nelle settimane precedenti siamo impegnati in ripetute, lunghi, corse facili e accelerazioni. Mettiamo su km su km, la vivo come se fosse anche per me la prima volta, con le stesse paure e preoccupazioni, lo scorso anno l’ho fatta senza un’adeguata preparazione e l’ho sofferta troppo, adesso voglio godermela, voglio guardare dall’alto la salita del campeggio e riderci su, voglio arrivare al mare con il sorriso e voglio che sia una giornata da ricordare.

Nei giorni precedenti, una volta preso il pacco gara all’Expo, siamo carichi, l’adrenalina è a mille, la sera prima, con le rispettive metà, siamo irriconoscibili, non  diciamo una parola, sappiamo che l’indomani ci aspetta la nostra piccola grande impresa e tutto può condizionarci, quindi, carico di carboidrati e via, di corsa a letto.

La mattina della gara, via Cristoforo Colombo, dove c’è la partenza, è una festa di colori, siamo tanti, tantissimi, è la mezza maratona più partecipata d’Italia e si vede, è stupendo. Il mio amico è in estasi, tanti runners tutti insieme è come in un sogno e anche io mi inizio a caricare.

Dopo un breve riscaldamento, fatto per lo più per scaricare la tensione, siamo in griglia, via, si parte.

I primi kilometri sono come sempre dentro l’Eur, breve giro del quartiere e di corsa verso via Cristoforo Colombo, verso il mare, verso Ostia. La strada la conosciamo bene, l’abbiamo fatta in macchina tante volte, mi perdo nel vedere l’oceano di corridori che coprono completamente l’asfalto, noi procediamo secondo tabella senza problemi, ogni tanto scambiamo qualche battuta con chi incorniciamo e siamo sereni, tutto sta andando bene.

La nostra preoccupazione è una sola, la maledetta salita del campeggio, sappiamo che tutto dipenderà da come riusciamo ad affrontarla e soprattutto da come la finiremo. Per chi ha fatto anche solo una volta la RomaOstia la salita del campeggio è famosa, tutti la temono, tutti l’aspettano con rispetto e con la giusta tensione, circa un kilometro in salita nelle vicinanze del famnoso camping, un passaggio importante di questa mezza maratona. Poco prima del decimo kilometro eccola li, ci si apre davanti come a dirci, ti pensavi che era facile eh. Noi ci guardiamo, ne abbiamo parlato tanto, tropo nei giorni precedenti, sappiamo quant’è dura, ma sappiamo anche che, dopo di essa il peggio sarà passato e fino a Ostia sarà un trionfo. Le chiacchiere finiscono, i passi si accorciano e il battito del cuore inizia ad aumentare, il gonfiabile dei 10k è li, non è lontano, ma neanche vicino, stringo i denti, il respiro è più corto, ma la preparazione è stata fatta bene e senza problemi scolliniamo. Decido di fare un bel rifornimento, mi ricarico, sto bene, la voglio chiudere senza affanni, ma soprattutto mi voglio divertire adesso che il peggio è ormai alle spalle.

I successivi 10k sono spettacolari, rallento un po’ fino al quindicesimo, poi tranquilli fino al mare.

L’arrivo ad Ostia e come sempre meraviglioso, la gente, i sorrisi, la consapevolezza di aver fatto ancora una vota un’impresa. All’arrivo siamo felici come due bambini, il tempo è più che dignitoso, poco più di due ore, va benissimo, non potevamo chiedere di più, ora il prossimo anno l’obiettivo sarà abbattere il muro delle 2 ore, ci aspettano altri allenamenti, altre ripetute, e soprattutto ci aspetterà, come sempre la salita del campeggio, inesorabile, dura, e lunghissima come sempre.

L’edizione 2014, purtroppo, verrà ricordata anche per un tragico evento, la scomparsa di un atleta all’arrivo, noi come tutti i runners presenti e non ci stringiamo alla famiglia, davanti a questo tipo di tragedie non esistono parole adatte a descrivere il dolore.

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