Race for Life 2013

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Ci sono gare che ti rimangono dentro per la partecipazione, per il percorso impegnativo, per i viali che le compongono, per la  gente, per gli eventi legati ad esse,e poi ci sono quelle in cui si è in pochi, in cui ti guardi intorno e ti rendi conto di dover fare qualcosa di più per onorarle fino in fondo, gare che, anche se mosse da nobili motivi, non hanno quella partecipazione di massa di quelle iper sponsorizzate e corse dalla maggior parte delle società sportive. La Race for Life di Roma è stata una di queste. La corsa organizzata dalla maratona di Roma era alla sua terza edizione, ma la prima in pieno inverno, 6 km competitivi al centro della città eterna. Forse la vicinanza alle feste e la contemporaneità di altre gare, ne hanno condizionato la presenza, ma io ho voluto esserci. La distanza era l’ideale per me, 6 km con un pettorale, una corsetta senza strafare tra le strade della capitale, per finire al meglio il defaticamento post mezza maratona di Pisa. Decido di correrla con un fedele amico, alla sua prima vera esperienza in gara. Come ogni runner neofita è impazzito dietro tempi, percorsi, satelliti, scarpe. Sono settimane ormai che non parla d’altro, e solo chi vive questo sport in questo modo può capire quanto riusciamo ad essere monotematici.  Mossi da tanta voglia di fare domenica mattina sveglia presto, scarpe e via. Al nostro arrivo, zona terme di Caracalla, un tempio per i runners romani, c’è davvero poca gente. Andiamo a ritirare i pettorali, siamo il 66 e il 67, mai avuto in due anni di corse numeri così bassi. Facciamo colazione, ci cambiamo e in un attimo siamo pronti, sotto al gonfiabile. Ci giriamo intorno e ci rendiamo conto di essere pochi, pochissimi. Meglio penso, così posso fare la mia gara senza problemi. Poco dopo le 10 viene sparato lo start, un tocco al garmin e via, le gambe girano bene, via delle terme di caracalla termina prima di subito, poi saliamo lungo via Antoniana, la salita ci frena un po’ ma continuiamo senza problemi, giriamo lungo via baccelli e poi dritto su viale di porta ardeatina. Andiamo bene, senza troppi affanni restiamo sui 5,25. Il percorso ci porta su via guerrieri e poi di nuovo verso lo stadio delle terme, per poi rifare un secondo giro che completerà i 6 km totali. Intorno al terzo io sento una fitta al tendine, complice probabilmente il mancato riscaldamento prima della partenza, mi condiziona un po’ cedo il passo e invito Gianluca (il neofita) ad andare se vuole. Il quarto lo chiudo leggermente sotto i 6 al km, Gianluca è davanti di pochi metri, non mollo, andiamo senza freni, di nuovo salite e poi discese su va di porta ardeatina, l’aria è fresca, c’è una temperatura ideale per correre, respiro a pieno polmoni, è la mia vittoria, anche questa. In un attimo siamo sulla discesa finale, è fatta, ingresso dentro lo stadio, scatto sulla pista, che da sempre un emozione unica, e tagliamo il traguardo in 32, 36, buono, ottimo direi. Sorrisi pacche sulle spalle e la solita bella sensazione, quella che ti fa sognare, che ti permette di volare, e conquistare piccole soddisfazioni personali con solo un paio di scarpe da corsa ai piedi. Race for life 02 Race for life 01 Race for life 03